Il personaggio: Il Pisanetto – Bufali
Chi è che non ricorda “Il Pisanetto”, anche i giovani che non lo hanno conosciuto si sono fatti un’idea di chi fosse questo personaggio del Rione Bufali, ne hanno sempre sentito parlare, racconti, aneddoti, clamorosi successi di un uomo che quando sfilava nel Palio diventava protagonista.
Al secolo Bruno Gereschi era di Pisa, ma d’estate per lunghi periodi si stabiliva a Gallicano, ospite di Donato Moni, suo cognato, icona storica del Rione Bufali. Era un toscanaccio sagace ed autoironico, che si era inserito perfettamente nel paese, diventando più gallicanese d’altri, piccolo di statura e magrissimo, era uno scricciolo d’uomo, che ogni anno, sin dagli albori del Palio, sfilava il 25 luglio e si trasformava nel personaggio di punta del Rione Bufali, divertente, comico, intratteneva il pubblico con le sue performance.
Nel tempo in cui nel Palio non c’erano né musica né balli, passava dall’essere il frate Cimabue, che intonava le litanie contro gli altri rioni, a diventare Capo Diavoletto con il forcone in mano. Fu anche un Adamo ilare e dissacrante accanto ad un Eva alta e bellissima, si fece contadino che pigiava l’uva nel tino, ma il suo apice lo toccò nel 1988, diventando l’Uomo del Biscotto Plasbon. Completamente svestito a parte il lenzuolo-mutanda, il Pisanetto su un carretto batteva il martello sopra una colonna, sulla scritta Plasbon, gli spettatori lo acclamavano ed è il caso di dire che si scompisciavano dalle risate, ma lui serio continuava a battere e a tenere la parte.
Purtroppo Bruno ci ha lasciato alla fine degli anni novanta, troppo presto, ma è custodito nello scrigno del cuore del rione, e insieme a personaggi di altri rioni, nella memoria storica dei Gallicanesi, memoria che parla di un Palio semplice, dove persone come lui diventavano veri e propri trascinatori, con quello spirito di competizione tra compaeseani che è tipico della provincia toscana.
Ad oggi il Pisanetto se ci guardasse dal cielo, scuoterebbe la testa di sicuro, e direbbe: “Vero che il Palio è diventato uno spettacolo fantastico che richiama migliaia di persone da fuori, ma non c’è più posto per me, per quelli come me, primi attori di una manifestazione nata per divertirsi e per prendersi in giro tutto l’anno”, ma nonostante la nostalgia dei tempi passati, risuonerebbe alto il suo grido: “FORZA BUFALI!”
Antonella Cassettari
Fonte: L’Aringo Il Giornale di Gallicano