Gallicano è assai bel paese, posto in pianura, sulla strada nazionale Livorno-Mantova, distante chilometri 31,50 da Lucca e 12 da Castelnuovo… Ha una bella piazza ed è traversato dal fiume Turrite, che scaturisce nel monte di Petrosciana, alla base della Pania della Croce, e si scarica in Serchio poco sotto a Gallicano. Trovasi nel gr. 28.6′ di longitudine, e 44.3.’6.” di latitudine, all’altezza di metri 170 sul livello del mare.
Raffaello Raffaelli – Descrizione geografica storica economica della Garfagnana 1879
Gallicano (C.A.P 55027) è un comune italiano di 3.882 abitanti (Gallicanesi) della Garfagnana, nella provincia di Lucca in Toscana; ha una superficie di 30,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 127,28 abitanti per chilometro quadrato. Sorge su una valle che domina il fiume Serchio a 185 m s.l.m. di altitudine.
Il territorio del comune, ubicato nella parte più meridionale della Garfagnana, risulta compreso tra 132 e 1184 metri sul livello del mare, per un’escursione altimetrica complessiva pari a 1052 metri.
Il municipio è sito in Via Domenico Bertini n. 2, tel. 058373071 – e-mail info@comune.gallicano.lu.it.
Storia
Si hanno notizie dell’esistenza di Gallicano a partire dall’anno 771, come risulta da una pergamena conservata nell’archivio vescovile di Lucca, nel quale si parla dell’acquisto di una casa da parte di Peredeo, un vescovo lucchese. Il nome del paese si dice che provenga dal nome del legionario Cornelio Gallicano, al quale questa terra era stata donata dai romani come ricompensa delle sue imprese. Dopodiché ci sono notizie sconnesse e approssimative, fino al X secolo, in cui Gallicano passò sotto ai Corvaia, una famiglia nobile di Lucca.
Seguirono alterne vicende fino al 1347, quando Gallicano diventò capoluogo di Vicaria. Nel 1370 gli abitanti di Gallicano, istigati da Rolando Antelminelli, fuoriuscito da Lucca, si ribellarono ai lucchesi. Ma, dopo circa un anno, le truppe della Repubblica inviate in Garfagnana, sotto il comando di Giovanni Degli Obizi ripresero possesso del Castello, costringendo Gallicano e tutta la Vicaria a giurare nuovamente fedeltà alla Repubblica Lucchese. Da quel momento in poi cominciò una rivalità tra Lucca e i duchi di Modena, gli Estensi, per ottenere il possesso di Gallicano. A motivare questa disputa c’erano motivi commerciali: l’importanza delle coltivazioni e tessiture della canapa, e l’industria della pesca, praticata lungo il “Turrite”. Le dispute dei due stati vennero interrotte solo dall’intervento del Papa Nicolò V, che decise di riassegnare la Vicaria di Gallicano alla Repubblica Lucchese. La Vicaria di Gallicano segue le vicende storiche della Repubblica di Lucca fino al 1847 quando è aggregata alla Garfagnana estense in esecuzione delle clausole del Trattato di Vienna e dell’anticipata reversione del Ducato Borbonico.
Il risorgimento italiano vede Gallicano annesso alla Monarchia di Savoia e, con tutta la Garfagnana, aggregato alla provincia di Massa (1859).
Solo nel 1923 ottiene la riunione alla provincia di Lucca tornando così nel suo alveo geografico, storico e culturale.
Luoghi di interesse
Chiesa di San Jacopo
Fu probabilmente costruita nel XI-XII secolo, in un luogo anticamente occupato da una fortificazione. La chiesa, in stile romanico, è ad un’unica navata con abside e facciata in muratura a filaretto. Nel 1349 fu restaurata e nel 1421 fu costruito l’altare di Santa Maria e successivamente quello di Sant’Antonio.
All’interno si conservano importanti arredi sacri, fra cui una terracotta invetriata policroma raffigurante la Madonna con Bambino incoronata da due angeli fra i Santi Benedetto, Giuseppe e Caterina d’Alessandria attribuita ad Andrea della Robbia ed un Crocifisso ligneo, opera di maestranze lucchese, della prima metà del XIV secolo.
Chiesa di San Giovanni Battista
Fu costruita nel 1846 utilizzando il materiale provenente dalle rovine dell’antica pieve romanica dei Santi Cassiano e Giovanni Battista, situata nell’antico borgo del paese.
Promotore dell’opera fu Domenico Bertini importante diplomatico del Vaticano, originario di Gallicano, che decise di edificarla al posto di un piccolo oratorio adiacente alla sua casa natale.
L’edificio è in muratura di pietra con copertura a capanna e capriate lignee.
All’interno sono conservati importanti arredi sacri, fra cui un crocifisso ligneo risalente al XV secolo.